Ansia, sistema nervoso e le erbe

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L’utilizzo di derivati naturali di origine vegetale è tuttora un popolare rimedio nelle situazioni in cui fatica ed ansia devono essere contrastate.

Esperienza e tradizione hanno portato l’uomo a selezionare anche in questo campo quelle sostanze che maggiormente gli fossero d’aiuto per:

  • sostenere una prestazione fisica o psichica, caratterizzata da dispendio energetico ed elevato impegno mentale;
  • garantirsi quegli spazi di recupero delle energie perdute, tipicamente il sonno, spesso compromesso ed influenzato dall’ansia.

Nel presentare questa rassegna delle sostanze di origine vegetale attive sul sistema nervoso, è necessario dividere i composti attivi in tre gruppi:

  1. Droghe a primaria azione stimolante;
  2. Droghe ad azione adattogena;
  3. Droghe ad azione sedativa.

Prendendo in esame le specie vegetali stimolanti ricordiamo oltre ai notissimi e popolari Caffè (Coffea arabica) e The (Thea sinensis), il Mate (Ilex paraguariensis), il Guaranà (Paullinia sorbilis) e la Cola (Cola acuminata). Queste cinque rappresentano le più usate ed attive sostanze stimolanti naturali. In queste piante l’azione di stimolo è data dalla presenza di alcaloidi quali la caffeina ed il suo analogo teobromina, entrambe appartenenti al gruppo delle xantine metilate. È proprio il differente contenuto in xantine (da un minimo dell’1% nel Mate al 5% del Guaranà) nonché la disponibilità nella circolazione dello stesso alcaloide, più rapida nel Caffé , più lenta nel Guaranà che determinano la diversa espressione terapeutica nello stimolo del sistema nervoso centrale e periferico. Tutte le specie citate inoltre sono dotate di un’azione secondaria di stimolo del sistema nervoso autonomo, e di aumento della resistenza muscolare alla fatica. Per quanto riguarda l’azione elettiva delle xantine sul sistema nervoso centrale, essa è caratterizzata da un aumento della capacità di risposta nei confronti degli stimoli sensoriali e nel miglioramento delle attività associative che integrano la risposta intellettiva. Tale azione è presente solo a bassi dosaggi e scompare all’aumentare delle assunzioni giornaliere.

Prendendo in esame la categoria delle droghe ad azione adattogena dobbiamo menzionare la Rhodiola roseauna tra le piante medicinali più resistenti, in grado di sopravvivere ai lunghi inverni siberiani alle grandi altitudini, e di diffondersi nelle condizioni climatiche più estreme delle regioni polari. La Rodiola aiuta l’organismo ad affrontare i periodi di stress e di stanchezza, sia fisica sia mentale, rivelando le sue spiccate proprietà adattogene. I suoi estratti, contenenti un fitocomplesso caratterizzato da due gruppi di glicosidi fenolici, hanno mostrato anche di incrementare l’efficienza dei meccanismi di riparazione intracellulari del DNA (l’attività antitumorale è stata evidenziata dalle proprietà anti-metastasiche, inoltre studi su animali hanno mostrato che la Rodiola riduce la tossicità dei farmaci antitumorali). Relativamente agli effetti sul rendimento fisico è stato dimostrato che la Rodiola aumenta l’energia e la resistenza muscolare riducendo i tempi di recupero. È stato dimostrato che gli effetti della Rodiola si manifestano a vari livelli del sistema nervoso centrale: stimola la sintesi della serotonina e della dopamina aumentando la performance cognitiva  (migliora memoria e apprendimento) e migliorando i deficit funzionali legati all’età e alla degenerazione neuronale. Inoltre influisce sulla regolazione del tono dell’umore e dell’ansia agendo con azione antidepressiva  ed anti-stress.

Maggiormente presenti nell’uso comune, tra i derivati ad azione sull’ansia, è possibile distinguere un gruppo di piante caratterizzate dalla presenza di una componente ipnotica. Tale componente in pratica determina una sedazione più rapida e profonda di altri derivati naturali. Questa caratteristica rappresenta un utile vantaggio nel caso si ritenga necessario un loro uso nei disturbi dell’addormentamento. Passiflora (Passiflora incarnata), Valeriana (Valeriana officinalis), Biancospino (Crataegus oxyacantha), e Papavero (Papaver rhoeas) sono le più indicate nella sedazione necessaria al sonno. Le quattro specie non hanno principi attivi simili tra loro e la diversa ma comune azione è spiegata dalla varietà di mediatori (beta-endorfine, serotonina, triptofano, ecc.) che intervengono nel meccanismo di regolazione dei ritmi fisiologici di sonno-veglia, nei fenomeni cerebrali e nel controllo dell’ansia. Nella Passiflora la componente alcaloidea sembra determinare la specifica azione sedativa-ipnotica; la Valeriana, la cui prima descrizione risale ai medici egiziani, presenta nell’olio essenziale ed in due alcaloidi i responsabili dell’attività terapeutica. Un glucoside, la vitexina, sembra essere la molecola più attiva del Biancospino (pianta indicata anche in numerosi disturbi cardiaci).

Assenza della componente ipnotica si osserva invece in altre specie in cui tuttavia è presente una discreta attività sedativa. Questa caratteristica permette di riservarne l’uso a situazioni in cui l’induzione di una sedazione ipnotica risulta controindicata, ad esempio nelle situazioni di tensione diurne in cui l’effetto calmante non deve incidere negativamente sulla capacità di concentrazione e in generale sul compimento di un lavoro. Alcune piante di questo gruppo a sedazione non ipnotica come la Camomilla (Matricaria chamomilla), la Camomilla romana (Anthemis nobilis), il Tiglio (Tilia tomentosa) e la Melissa (Melissa officinalis) vengono impiegate per le loro caratteristiche rilassanti nell’ansia non grave e nelle nevrosi d’organo (tachicardie, gastralgie), e, in associazione ai principi ad azione ipnotica o anticefalalgica nella terapia dell’insonnia e della cefalea da stress. Le loro caratteristiche inoltre consentono una somministrazione prolungata senza comparsa di effetti collaterali, tipica dei farmaci di sintesi. Vicina a queste specie nel tipo di azione e indicazioni la Cardiaca si distingue oltre che per la componente sedativa sul SNC anche per un’importante azione sul cuore. La Cardiaca (Leonurus cardiaca) è caratterizzata da un’azione combinata su cuore e vasi determinando sedazione, ipotensione e bradicardia.

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